Udronotto: l’arte di divertirsi

Udronotto: l’arte di divertirsi

In esclusiva su LEGOlovers un’intervista a Marco Pece, alias Udronotto, l’artista torinese che ha rivisitato il mondo dell’arte sostituendo le pennellate dei grandi maestri con i colori dei mattoncini LEGO.

“Finalmente sono arrivati, scendono nel nostro mondo portando arte, cultura e conoscenza. Primi artefici del sapere, gli Udronotti per mezzo dei loro doni tendono ad elevare l’essere umano ad una situazione di consapevolezza critica, rifuggendo ogni tipo di dogma o integralismo.”       –Marco Pece, alias Udronotto

Ciao Marco,
innanzitutto grazie per aver accettato la nostra intervista.

Sono io ad essere lusingato della vostra richiesta e mi fa particolarmente piacere visto il contesto in cui verrà pubblicata.

Se cerchiamo “udronotto” su wikipedia non troviamo alcun risultato. E’ un nome di fantasia? Qual è il suo significato?

udronotto è un nome di fantasia inventato da me e non significa nulla. Ho chiamato così una figura da me creata che ricorda vagamente un animale e l’ho utilizzata nei miei primi lavori di pittura tridimensionale. Era praticamente presente in ogni mia opera e con l’avvento dei Lego come figura è sparita ed è rimasto il nome del logo.

Ricordi il momento in cui hai deciso di usare LEGO come materiale di espressione? Cos’è che ti ha spinto in questa direzione?

Quando ho ritrovato vecchie confezioni di mattoncini Lego appartenute a mia figlia, mi è scattata l’idea di utilizzarli nei miei lavori. In un certo senso, ho avvertito l’esigenza di appropriarmi del mondo dell’arte, rivisitandolo e trasformando la sua magnificenza e aulicità in semplicità e immediatezza di messaggio. Per esprimere questo ho pensato che fosse necessario qualcosa di molto riconoscibile, come un gioco, in questo caso i mattoncini Lego®Bricks. Ho scelto per questo motivo di riprodurre opere di grandi artisti, scene di film famosi o celebri fotografie, tutte diventate nel tempo e nel loro ambito delle icone estremamente riconoscibili.

Puoi descriverci brevemente la tua tecnica di realizzazione?

La materia prima sono ovviamente i mattoncini Lego e i suoi personaggi (detti mini figures). Come strumenti utilizzo la macchina fotografica e vari accessori per creare mini set fotografici. Si parte dalla ricostruzione dei vari elementi dell’opera che si vuole riprodurre: architetture, oggetti vari, panorami e si procede poi, quando è necessario, alla creazione degli abiti dei personaggi, facendo sempre molta attenzione ai particolari. L’installazione così ottenuta è pronta per essere fotografata. Esiste anche una successiva elaborazione delle immagini ottenuta con l’aiuto del computer. Con l’atto del fotografare, l’installazione finisce di esistere e si riafferma come opera d’arte nell’immagine, unica testimonianza di tutto il processo creativo.

Dove possiamo ammirare le tue opere dal vivo?

Ovviamente a casa mia dove in un piccolo spazio io lavoro e presento gran parte della mia produzione. Altra occasione per vedere i miei lavori è costituita dalla mia partecipazione ad eventi/mostre collettive o personali. In questi anni il mio hobby si è trasformato in qualcosa di più ed ho avuto la fortuna di poter partecipare a diverse mostre collettive o personali. Alcuni miei lavori sono stati esposti al “M.A.T Museo Arte e Tempo” al “Premio Arte Cairo” alla “Biennale di Brescia”. Ultimo in ordine di tempo dal 9 novembre 2012 al 27 gennaio 2013 sei miei lavori saranno esposti al “Columbus Museum of Art” nella città di Columbus (Ohio).

E se volessimo acquistarle?

Per acquistarle ci si può rivolgere direttamente a me o richiederle alla galleria di Milano che mi rappresenta.

Cosa dicono gli altri artisti del tuo lavoro? Ti capita di ricevere delle critiche negative?

I miei lavori sono generalmente visti con simpatia dagli altri artisti e ovvio che critiche negative ne ho comunque ricevute. Una che mi ha colpito in particolare è quella di un pastore metodista americano che aveva definito la mia ultima cena offensiva nei riguardi della religione, senza capire che io mi ero limitato a fare una parodia di un’opera di Leonardo e che non c’era nessun intento denigratorio.

Cosa pensi del sorriso inesorabilmente stampato sulla faccia degli “omini” LEGO?

Devo dire che il sorriso stampato sul viso degli omini è parte integrante dei Lego, è attraverso il sorriso che i Lego sono diventati inconfondibili e delle icone nel mondo dei giocattoli. Inizialmente la monotonia dei visi ha creato qualche difficoltà ai miei primi lavori perchè la staticità espressiva non permetteva di valorizzare al meglio i personaggi dei dipinti originali. Ora la Lego ha inserito tantissime espressioni per le faccine nelle sue minifigures e tutto è diventato più facile.

Vuoi aggiungere una tua riflessione personale?

Amo pensare che questi lavori nati per gioco, possano avere anche una funzione divulgativa, avvicinando chiunque all’arte dei grandi maestri, rivolgendosi a chi, pur adulto, ha conservato la voglia di giocare, sognare e stupirsi e più semplicemente io mi diverto tanto.

Sito LEGOlovers